sabato 31 agosto 2013

sweet september


Il titolo l'ho preso da un film che mi fa sempre piangere (sweet november) e racchiude in se tutto quello che rappresenta per me questo mese...premetto che ADORO l'estate e quando passa il ferragosto, sprofondo in una malinconia che preannuncia la fine di questa stagione così luminosa (nel vero senso della parola, quest'anno poi che ci sono stati tanti giorni con cieli tersi e sole brillante).
Al tempo stesso Settembre diventa per me e credo anche per molti, un nuovo punto di partenza.
Forse perché non è stata un'estate troppo serena,perché ho realizzato poco di quello che mi ero prefissata, lasciare andare questo Agosto OGGI non è così triste!.....
...Ma c'è qualcun'altro che la pensa come me infatti ho trovato questo simpatico post che sicuramente rispecchierà molti di noi.
Intanto vi auguro BUON SWEET SEPTEMBER!



...........Perché il nuovo inizio non è gennaio, ma settembre. Settembre che profuma un po’ di vacanza e un po’ di cancelleria da scuola o da ufficio. Settembre che fa freschetto e la magliettina a maniche lunghe si poggia dolcemente sulle braccia ancora un po’ abbronzate. Settembre che sa di ricordi e di vacanze appena trascorse che sembrano momenti mai accaduti. Settembre è il nuovo inizio.
Ed è lì che, mentalmente, ogni donna inizia a stilare la sua personalissima lista di buoni propositi per l'anno a venire che cominciano dal “Mi metto a dieta” e continuano sul filo del “Quest’anno vado in palestra” toccando le cime tempestose del “Basta soffrire per amore, cambio giro, cambio look, cambio vita“.
Perché ogni donna ha una serie di cose in attesa di risoluzione che sfociano spesso nel  “poi lo faccio“. Il pc malandato, quello che  “poi lo porto a sistemare, ora no che mi serve“, che traac! si rompe il primo giorno di lavoro dopo il rientro, quello delle sedicimillanta mail in arrivo e delle riunioni di emergenza e dei racconti delle vacanze dei colleghi; la casa da sistemare e i bagagli da disfare, quelli che, pur di non rimettere nell’armadio i vestiti nel qui ed ora più immediato li infili nel cestone della roba sporca e li ripassi in lavatrice immotivatamente; quei chili in più presi durante gli aperitivi in spiaggia e la ricerca su Google di tutte le palestre della zona, l’insana voglia di fare kickboxing, proprio tu che il massimo del movimento è  battere i tasti sul pc.Quel quadro da appendere, i documenti da sistemare in apposito spazio negli adorabili portadocumenti che giacciono ancora nel cellophane dell’Ikea contro un muro, il frigo da sbrinare, quell’amico da chiamare ma parla troppo e non c’hai mai voglia, la vita culturale da mandare avanti, quest’anno più cinema e teatro e magari un po’ d’opera e sotto braccio il Financial Times che fa molto “economa impegnata che sa cos’è lo spread”, e “voglio diventare una brava cuoca” con l’investimento di sedici libri a prova di inetta che rimarranno sul comodino a prendere la polvere per un po’ con un sacco di altra roba, e il comodino da sistemare che è una bolgia, e la frutta fresca da mangiare a colazione ogni mattina, e fare colazione ogni mattina così da non avere un buco cosmico allo stomaco e le lacrime agli occhi dalla fame alle 9.03, e l’austerity negli acquisti di makeup e vestiti e scarpe e borse che bisogna stare attenti, e il letto da rifare ogni mattina che poco importa se poi la sera lo disfi di nuovo, e scongelare la carne al mattino per la sera così da non dover perdere preziosi minuti davanti al Defrost del microonde e i piatti da lavare ogni volta, e la vita sociale da mantenere attiva anche se sei stanca, e non farsi stressare dal lavoro e struccarsi ogni sera che poi le occhiaie al mattino parlano con gli angeli.
Ebbene, una donna questi ragionamenti li ha implicitamente dentro di lei tutti i santissimi giorni dell’anno, mattina e sera, giorno e notte, mentre mangia, dorme o legge, solo che, semplicemente, se ne frega.
Fa come Rossella o’Hara: ci pensa domani. Ci pensa domani, che poi è dopodomani che poi è luglio e che vuoi fare adesso che domani vai in vacanza? ed ecco che arriva settembre, il nuovo inizio, il momento in cui tutto è possibile.
Il periodo di speranzosa aspettativa nelle proprie capacità organizzative dura più o meno da oggi al 10 settembre, periodo in cui una donna si impegna veramente a fare tutto ciò che dovrebbe: cura il giardino con pazienza maniacale, cerca su Google tutte le palestre del circondario scrivendone i pro e i contro su un taccuino, mangia sano, fa colazione con il pompelmo, si passa lo stick contorno occhi mattina e sera.
Poi, come se tutto ciò fosse stato un sogno, ecco che l’effetto “Lo devo fare e lo farò” finisce subito, per lasciare spazio al solito comodino pieno di cianfrusaglie, piante morte, cibi preconfenzionati, mascara colati, maniglie dell’amore.
E si ricomincia, stessa giosta e stesso giro, fino a Capodanno, quando, in un nuovo impeto di vitalità, ci diremo fiduciose: “E’ inutile cominciare a cambiare adesso, ci pensero dopo le ferie“, ma lo penseremo col sorriso, perché in fondo ci regala gioia sia il sapere di dover fare una cosa e non farla sia il fatto che comunque siamo abbastanza adulte da prendere in mano la nostra vita in qualsiasi momento.
Anche adesso.